Sintomi e fattori di rischio – Bambini

La Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno (OSAS) può coinvolgere tutte le fasce di età di interesse pediatrico, dal lattante all’adolescente. I tassi di prevalenza variano con gli studi in base ai criteri di inclusione dei pazienti e ai criteri polisonnografici utilizzati.

Si stima comunque che la prevalenza di OSAS in età pediatrica vari tra il 2% ed il 5,7%. Il russamento abituale è più comune, e si verifica con una prevalenza variabile tra 3 e 12% nei bambini in età prescolare. Il russamento e l’OSAS non trattate possono essere causa di grave morbilità.

Nei primi due anni di vita i bambini con OSAS presentano come sintomi prevalenti il russamento notturno ed il respiro rumoroso, seguiti da apnee notturne, movimenti frequenti durante il sonno, respirazione orale e risvegli frequenti.

L’alta prevalenza delle OSAS deve indurre il pediatra a considerare questa patologia alla stregua dell’asma, dal momento che le complicanze e/o la gestione corretta della sindrome possono influenzare lo sviluppo dei bambini affetti. I sintomi comprendono il russamento notturno abituale (> 3 notti a settimana, spesso con pause intermittenti), il sonno disturbato ed i problemi neuro-comportamentali diurni.

Nelle ore diurne può verificarsi raramente sonnolenza; per lo più il bambino presenta iperattività e l’entità del disturbo correla con un più basso profilo cognitivo, difficoltà nell’apprendimento e minore attenzione, ovvero prestazioni carenti nella velocità di processamento dell’informazione e della memoria.

Le complicanze quindi comprendono deficit neuro-cognitivi, problemi comportamentali, cardiovascolari e metabolici.

Punti chiave esami clinici:

  • La visita pediatrica di routine deve sempre indagare le abitudini del sonno e l’eventuale presenza di russamento notturno, sforzi respiratori o pause respiratorie.
  • Il russamento e il respiro orale sono i sintomi maggiori più indicativi di OSAS
  • L’esame fisico deve prendere in considerazione la presenza di ipertrofia adenotonsillare, la pervietà nasale, disformismi craniofacciali o anomalie dell’oro-rino-faringe, deficit dell’accrescimento staturo-ponderale, obesità.
  • Lo sleep clinical record può essere utile ad integrare le informazioni anamnestiche con l’obiettività.
  • La storia clinica e l’esame fisico hanno l’unico scopo di individuare i soggetti che dovranno proseguire l’iter diagnostico.
  • La valutazione otorinolaringoiatrica (ORL) deve essere accompagnata da fibroscopia delle vie aeree superiori.
  • La valutazione ortodontica e maxillo-faciale deve essere sempre presa in considerazione.